Il 2007 lascia l’Italia mediale più o meno come l’aveva trovata. La Finanziaria 2008 introduce norme a favore della produzione di cinema e audiovisivo, le tv locali vengono sovvenzionate con 131 milioni di euro e le radio con 23 milioni: piccoli interventi estetici su un “sistema della comunicazione” ancora radicalmente malato. Si conferma un complessivo deficit di “policy making” strategico

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