Commento del Presidente di IsICult su alcuni recenti articoli giornalistici su Cinecittà: “che si scateni la dialettica politica per scardinare il pervicace ottimismo della Sottosegretaria Borgonzoni”

Il Presidente di IsICult, Angelo Zaccone Teodosi, ha dichiarato oggi: “ritengo meritino essere segnalati alcuni odierni dispacci di agenzia stampa, che commentano la benevolente odierna intervista di Andrea Biondi su “Il Sole 24 Ore” alla Ad di Cinecittà Manuela Cacciamani, ma toccano anche le tematiche critiche affrontate ieri dal mio articolo su “il Fatto Quotidiano”. Prevedibile la difesa d’ufficio del Presidente della Commissione Cultura Federico Mollicone (FdI), ma va notata una (inedita) presa di posizione di Irene Manzi per il Partito Democratico e un’altra sortita (ipercritica) di Gaetano Amato per il Movimento 5 Stelle. Auguriamoci che il dibattito provochi finalmente la dialettica politica indispensabile per scardinare il pervicace ottimismo della Sottosegretaria Lucia Borgonzoni…”.

Qui di seguito i 3 dispacci di agenzia cui si riferisce Zaccone Teodosi.

( Prevedibile… )

Cinema, Mollicone (Fdi): bene Cacciamani, smentiti i gufi su Cinecittà

Cinema, Mollicone (Fdi): bene Cacciamani, smentiti i gufi su Cinecittà (AgenziaCULT) – Roma, 25 mar – “Bene Manuela Cacciamani oggi sul Sole 24 Ore che smentisce i gufi su Cinecittà. Il passivo è stato ridotto, senza toccare il personale, e i teatri sono ripartiti riportando una grande produzione come quella di Mel Gibson, di Disney e della Universal a Cinecittà”. Così il presidente della Commissione Cultura della Camera e responsabile Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. “Anche sul tax credit vengono smentiti i gufi: i correttivi alla riforma del tax credit – su cui hanno lavorato il ministro Giuli e il sottosegretario Borgonzoni – sono in dirittura d’arrivo. Anche ora ci sono 34 produzioni in Italia aperte. Col governo Meloni massima centralità all’industria cinematografica e audiovisiva.”(nln) #2025#0325T091419Z

( Inedita…)

MARTEDÌ 25 MARZO ’25 14:12:32

Cinema, Manzi (Pd): AD Cinecittà conferma crisi del settore audiovisivo

Cinema, Manzi (Pd): AD Cinecittà conferma crisi del settore audiovisivo (AgenziaCULT) – Roma, 25 mar – “Le parole dell’AD di Cinecittà, Manuela Cacciamani, confermano la crisi in cui il governo ha gettato l’industria cinematografica italiana. Gli stabilimenti di Cinecittà sono stati e continuano a rimanere sostanzialmente vuoti a causa delle scelte sbagliate del governo, che ha generato un’incertezza legislativa tale da allontanare numerose produzioni internazionali e bloccare quelle nazionali. Migliaia di professionisti dell’audiovisivo sono migrati in altri settori, con un danno enorme per un’industria che si fonda sulla professionalità e sull’eccellenza delle sue maestranze”. Così una nota della capogruppo democratica nella Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, che aggiunge: “spiace tuttavia constatare, ancora una volta, il tentativo di riscrivere la storia per eludere le responsabilità e continuare a ignorare le colpe di questo governo. Per quanto riguarda la gestione di Cinecittà, sarà l’azionista a effettuare le proprie valutazioni; tuttavia, non si può ignorare il fatto che alcune scelte oggi contestate siano state approvate sostanzialmente dallo stesso CDA attualmente in carica, a partire dalla figura della presidente. Scaricare sul passato le responsabilità di oggi appare l’ennesima strategia di un governo che continua a negare l’esistenza della crisi del settore, nonostante i dati siano purtroppo sotto gli occhi di tutti. Per queste ragioni, ribadiamo la richiesta al presidente Mollicone di calendarizzare la nostra risoluzione sullo stato dell’industria cinematografica e audiovisiva italiana e di aprire un confronto in Commissione Cultura alla Camera, coinvolgendo le organizzazioni di settore e invitando il ministro Giuli a partecipare. Serve un’operazione verità, la crisi è grave e non c’è altro tempo da perdere” conclude la democratica Manzi.(nln) #2025#141214Z

( Tagliente… )

Cinema: Amato (M5S), Giuli è ministro di rappresentanza

Cinema: Amato (M5S), Giuli è ministro di rappresentanza Roma, 25 mar. (LaPresse) – “‘Chi di voi viene adesso?’ avrebbe chiesto quel genio di Paolo Villaggio. E dopo la presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi (Apa), ecco che sul giornale di Confindustria arriva l’amministratrice delegata di Cinecittà, Manuela Cacciamani. Un incarico ottenuto per volere di Arianna Meloni. Parliamo della stessa Cacciamani che, con la sua precedente società, One More Picture (da cui si è dimessa a luglio 2024), ha visto un improvviso boom di fatturato e ha curato spot pubblicitari per Giorgia Meloni fin dai tempi in cui era Ministro della Gioventù con Berlusconi. Ha inoltre gestito la parte social della campagna ‘Cinema Revolution’, tanto cara alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni: quindici milioni di euro spesi in totale assenza di trasparenza. A differenza della sua predecessora Chiara Sbarigia—che si è sempre auto-promossa ricoprendo contemporaneamente i ruoli di presidente di Cinecittà, presidente di APA e consulente della Borgonzoni—Cacciamani sceglie di farsi intervistare. E qui iniziano le contraddizioni. ‘Non abbiamo licenziato nessuno’, dichiara. Peccato che a febbraio 2025 siano stati allontanati il direttore degli affari legali e quello della comunicazione. Vuoi vedere che qualcuno ha agito a sua insaputa? Dichiara anche di aver trovato una Cinecittà vuota al momento del suo insediamento, a luglio #2024#. Quindi sta smentendo sia l’amica Sbarigia (presidente di Cinecittà dal 2021) che la sottosegretaria Borgonzoni, che per anni hanno magnificato l’efficienza degli studi romani? In pratica, sta confermando che il disastro è stato causato proprio dalla gestione Borgonzoni e dal suo tax credit. E ancora: parla di note di credito—obbligatorie, visto che l’ex ad Nicola Maccanico era stato accusato di non aver lasciato i conti in ordine e si lancia in previsioni ottimistiche, profetizzando un fatturato di 30-35 milioni nel 2026. Peccato che questo significhi ammettere implicitamente che anche il 2025 sarà un anno disastroso. E comunque, la cifra è ben lontana dai 47 milioni registrati nel 2023 sotto la precedente gestione. Vista la totale assenza di potere del ministro di rappresentanza Alessandro Giuli, chiediamo alla Borgonzoni o a Mazzi, veri ministri, di revocare l’incarico a Giuli”. Così il deputato M5S Gaetano Amato. POL NG01 mad 251417 MAR 25