Si rinnova un rito che non funziona: avviso pubblico per la candidatura, in totale assenza di procedure comparative, confronti ideologici e tecnici. Nessuna “idea di Rai”. Key4biz pubblica gli elenchi.

Ancora una volta, viene messa in scena la piccola grande farsa delle elezioni per il Consiglio di Amministrazione Rai: il termine “farsa” può apparire duro, ma corrisponde alla verità di processi selettivi che confermano quella “trasparenza a metà” tipica della “ipocrisia di Stato” che molte volte abbiamo denunciato anche su queste colonne.

Come è noto, il 31 marzo è stato finalmente pubblicato, sui siti web di Camera e Senato, l’avviso per sollecitare le autocandidature al Cda della Rai: 4 dei 7 membri verranno eletti dalle due camere. Si ricordi che 2 altri consiglieri sono scelti dal Ministero del Tesoro ed 1 dai dipendenti Rai, ma è il Governo – ovvero la Presidenza del Consiglio – ad indicare il Presidente e l’Amministratore Delegato, a seguito della cosiddetta (mini) “riforma Renzi”.

L’attuale cda di Viale Mazzini è infatti in scadenza entro fine giugno, subito dopo l’approvazione del bilancio di esercizio 2020 della Rai da parte dell’Assemblea dei Soci (Ministero dell’Economia, titolare del 99,56 % delle quote e Società Italiana Autori Editori – Siae, che ha lo 0,44 %). In argomento, si segnala che, qualche giorno fa, la “proposta” di bilancio è stata approvata dal Cda in carica, sebbene con un qualche rilievo, dato che – si legge nel comunicato stampa di giovedì 29 aprile – “ha dato mandato al Presidente e all’Ad di integrare per completezza la relazione”. L’esercizio 2020 registra un risultato netto consolidato in pareggio e una posizione finanziaria netta negativa di 523 milioni, in peggioramento rispetto all’esercizio precedente, ma – viene precisato – “comunque attestata su livelli di sostenibilità” (formula che ha suscitato perplessità e finanche una qualche ironia negli analisti). Sul fronte dei ricavi, si registra una flessione di quasi 147 milioni di euro, pari al 5,5 %, determinata da una contrazione dei canoni di oltre 70 milioni di euro (sia a causa degli impatti negativi della pandemia su quelli speciali, sia dell’effetto “one-off” nel 2019 della sopravvenienza per quote di canoni pregressi). I ricavi pubblicitari diminuiscono di circa 45 milioni di euro. In riduzione anche le altre fonti di ricavo, principalmente per le criticità attraversate dal settore “theatrical”… Viene data notizia anche dell’approvazione del sempre semi-clandestino “bilancio sociale” (in verità, si tratta della “dichiarazione non finanziaria” obbligatoriamente prevista dal Decreto Legislativo n. 254/2016 per alcune tipologie di “società per azioni” di grandi dimensioni, che viene integrata da un set di dati ed analisi, e spesa come “bilancio sociale”).

L’avviso per la presentazione delle candidature al Cda Rai è stato proposto in fotocopia rispetto a quello di tre anni fa: nessuna delle istanze manifestate dalla società civile è stata accolta (si veda, in argomento, “Key4biz” del 26 marzo 2021, “Rai, più trasparenza per l’elezione del nuovo Cda?”), e quindi i Presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, si sono limitati a riproporre un avviso che non prevede alcuna concreta chance di procedura comparativa.

I candidati hanno semplicemente dovuto inviare il proprio curriculum. Punto.

Nessuna “idea di Rai” è stata richiesta ai candidati al Cda

Non è stata richiesta ai candidati una “idea” di Rai, una traccia di possibile “visione” del servizio pubblico radiotelevisivo e mediale, una minima dichiarazione programmatica…

Non è stato predisposto uno schema standardizzato per la presentazione dei curricula…

Non è stato previsto alcun confronto tra i candidati…

Non è stata avviata alcuna procedura comparativa…

Zero.

Anche la Commissione bicamerale di Vigilanza non ha ritenuto di intervenire in alcun modo, ma invece si è molto appassionata alla ridicola querelle di Fedez e della pseudo-censura che Rai avrebbe esercitato nei suoi confronti in occasione del concertone del 1° maggio (vicenda sulla quale torneremo presto): grande operazione di marketing del noto rapper, che compete con le capacità autopromozionali della gentile consorte Ferragni. Lenzuolate dei giornali su una vicenda che non meriterebbe nessuna vera attenzione, se venisse analizzata con cura. Eppure il Presidente della Vigilanza Alberto Barachini (Forza Italia) ha convocato d’urgenza il Direttore di Rai 3 Franco Di Mare, come se l’episodio fosse veramente sintomatico di una patologia di Viale Mazzini. Ben altri sono, semmai, i malanni della Rai.

La Rai che sarà: nessun convegno, seminario, dibattito, webinar… da parte dei partiti

Nelle ultime settimane, nessun partito ha ritenuto di promuovere un incontro, un convegno, un dibattito, finanche un “webinar” sui futuri possibili della Rai. Silenzio totale.

L’unica iniziativa degna di nota degli ultimi mesi è stata quella promossa dalla Cgil a fine novembre dell’anno scorso (vedi “Key4biz” del 20 novembre 2020, “Rai, la Cgil apre il laboratorio per la riforma del servizio pubblico”). Incredibile, ma vero.

Il termine per la presentazione delle candidature al cda Rai scadeva alle ore 23:59 di venerdì della scorsa settimana, 30 aprile.

Si poteva immaginare che i solerti funzionari di Camera e Senato procedessero prontamente alla pubblicazione delle candidature nel primo giorno utile, ovvero lunedì 3 maggio, ed invece fino ad oggi (primo pomeriggio di mercoledì 5 maggio), nessuna notizia sui siti di Camera e Senato…

Ieri sera, un’anteprima: un dispaccio dell’agenzia stampa LaPresse alle 18:25 si limitava a riportare: “Top Rai, circa 140 candidature presentate alle Camere. Rai, circa 140 candidature presentate alle Camere Roma. Sono circa 140, a quanto apprende LaPresse, le candidature al Cda Rai presentate entro il termine del 30 aprile a Camera e Senato. Gli uffici sono ancora al lavoro per compilare l’elenco che dovrebbe essere pronto giovedì”.

Non si comprende quale fosse il gravoso lavoro degli “uffici” parlamentari, se non una mera verifica degli allegati trasmessi…

E questa mattina, pochi minuti prima di mezzogiorno, l’agenzia Adnkronos ha battuto per prima, senza citare la fonte: “Rai: 315 Candidati al Cda, 183 curriculum arrivati al Senato, 132 alla Camera” = Roma, 5 mag. (Adnkronos) – Sono complessivamente 315 i curriculum giunti al Senato e alla Camera per la nomina di 4 consiglieri del Cda RAI di designazione parlamentare. I curriculum dei candidati inviati a palazzo Madama sono 183 e 132 quelli giunti a Montecitorio (Pol/Adnkronos)”.

A livello di stampa quotidiana, sia Andrea Biondi su “il Sole 24 Ore” sia Giovanna Vitale su “la Repubblica” scrivevano questa mattina di aver “preso visione” e di aver “verificato” gli elenchi.

“Tv Zoom” pubblica in anteprima l’elenco dei candidati che hanno inviato il cv alla Camera

Ieri sera (martedì), uno “scoop” della testata specializzata “Tv Zoom”, diretta da Andrea Amato.

Tv Zoom” pubblica ieri sera un file in formato .pdf che reca, nella titolazione, “Aggiornamento 1° maggio 2021 – ore 10:20”, il che lascia pensare che i funzionari di Camera e Senato fossero alacri all’opra anche nella giornata di sabato scorso, Festa del Lavoro. L’elenco è in ordine di ricezione delle email pec inviate dai candidati.

Oggi nel primo pomeriggio è la stessa Adnkronos a pubblicare l’elenco delle candidature, con tre dispacci diramati alle 14:30 ed un elenco (in ordine alfabetico) di tutti 194 candidati. E “Prima Comunicazione” così commenta il “variegato quadro professionale” dei candidati: “molti avvocati, commercialisti, professori di diritto e di economia, alcuni dirigenti d’azienda, ma è ampia anche la rappresentanza di giornalisti, consulenti editoriali, autori tv e non manca qualche ex parlamentare”.

Va anche notato che il file pubblicato da “Tv Zoom” contiene anche una strana colonna, che in passato mai era apparsa, ovvero “Attività”: questa colonna sintetizza in 1 riga o al massimo 2 righe quella che il redattore anonimo ha ritenuto di sintetizzare, estrapolando dal curriculum trasmesso.

Stessa colonna appare anche negli elenchi redatti dal Senato della Repubblica, che invece segnalano 183 candidature, in ordine alfabetico. Ma, di queste 183 candidature, 3 sembrano essere state escluse per carenze documentative: in un caso si legge, per esempio, “dichiarazione non firmata, contattato varie volte al telefono, non risponde”.

Emerge subito una evidente asimmetria classificatoria, frutto di una inevitabile qual certa distorsione metodologica.

Anomalie nella definizione delle “attività” dei candidati, tra Camera e Senato…

Alcuni esempi sintomatici: Barbara Pavone viene descritta con aggettivazione del tipo “manager con esperienze in grandi multinazionali anche nel settore del cinema” nell’elenco della Camera, mentre i funzionari del Senato si limitano a definirla asetticamente “Vice Presidente Marketing Warner Bros”; Carla Vistarini è definita “Attrice, autrice televisiva, teatrale e musicale, sceneggiatrice” nell’elenco della Camera, ed invece “Autrice televisiva, teatrale, Rai” in quello del Senato; altri ancora sono identificati con indicazione della impresa di cui sono titolari, come Alessio Tres che risulta “Amministratore Delegato, Presidente del Cda, Legale Rappresentante Novara Impianti 3S Sr” sull’elenco della Camera e come “Presidente e Ad azienda impianti termoidraulici”; oppure Fabrizio Cannizzaro, “Presidente del Consiglio di Amministrazione di Gela Surgelati” per la Camera ed invece per il Senato “Presidente Cda azienda alimentare e membro cda società consulenza”… Quest’ultimo ha suscitato la curiosità di alcune testate, tra le quali il “Corriere della Sera”, essendo ovviamente discretamente lontano il nesso tra quell’attività imprenditoriale della Gela Surgelati e quella per la quale il candidato si propone, ma evidentemente il “Corriere” ha preso visione soltanto dell’elenco della Camera…

Lo stesso “Corriere della Sera” ha dovuto rettificare alcuni commenti: nei titoli precisava che tra i candidati c’era anche il Daniele Silvestri, noto cantautore, fatta salva la tardiva scoperta che si trattava di un omonimo. In effetti, la Camera lo definisce il Silvestri Daniele “musicista – produzione cinematografica” (?!), mentre il Senato “restauro materiali audiovisivi”… Specifica l’agenzia LaPresse: “Fra i candidati al Cda Rai, come emerge dalle liste di Camera e Senato visionate da LaPresse, c’è anche un “Silvestri Daniele Musicista – produzione cinematografica”. Non si tratta, però, del celebre cantautore, ma di un caso di omonimia. L’entourage del cantante, infatti, interpellato da LaPresse, smentisce categoricamente la sua candidatura. Il Daniele Silvestri in questione potrebbe essere, appunto, un omonimo: un freelance che lavora nella produzione cinematografica come consulente. Oltre ad essere un batterista” (sic!).

E sorge il dubbio che i funzionari di Camera e Senato abbiano – anche loro – letto proprio superficialmente i cv dei 194 candidati. Ahinoi… siamo proprio messi bene!

Da ricordare che, tra i tanti, si è candidato – come ampiamente preannunciato via tv – anche Alessio Giannone, alias Pinuccio di “Striscia la Notizia”, che martella una sera sì ed una sera no sulle malefatte e gli scandali di viale Mazzini…

Chi redige questo articolo è uno dei 132 italiani che ha inviato, con candore, la candidatura alla Camera e dei 183 che l’hanno inviata al Senato (ovvero dei 120 che l’hanno inviata alle due camere): la Camera lo definisce semplicemente “giornalista”, mentre il Senato “dottore in economia, Presidente IsICult, giornalista”. E ciò basti. Errori definitori ed asimmetrie tassonomiche, a… discrezione del funzionario di turno.

La questione che qui intendiamo porre è: i funzionari della Camera e del Senato hanno ritenuto di redigere la colonna “Attività” per agevolare l’attività selettiva (sic) / elettiva dei deputati e senatori, che verosimilmente non avranno grande voglia di sfogliare i curricula dei 194 candidati (132 alla Camera e 183 al Senato)?!

Assenza di un criterio tassonomico uniforme anche soltanto negli elenchi dei candidati

Si potrebbe anche comprendere questa esigenza di “semplificazione”, ma forse andrebbe definito un criterio tassonomico uniforme e metodologicamente omogeneo. Il che non sembra essere stato.

Forse sarebbe bene estendere a cinque o anche dieci righe una “sintesi” della biografia del candidato.

Oppure, molto più semplicemente, poteva essere richiesto al candidato stesso questa “sintesi”…

Attendiamo che la Fondazione OpenPolis produca – come in passato – un’analisi metodologicamente ragionata delle candidature, per tipologia professionale (magari con criteri… minimamente uniformi), genere, residenza, età…

Secondo un primo “calcolo”, sembrano essere soltanto 12 i candidati che hanno fatto richiesta soltanto a Montecitorio, 63 invece i nomi arrivati soltanto a Palazzo Madama. Curiosa anche questa dinamica (considerando peraltro il numero degli elettori, che a Montecitorio è il doppio rispetto a Palazzo Madama): si tratta di candidati che sono forti di un rapporto diretto con alcuni deputati o con alcuni senatori?!

Sono stati, invece, in 120 a candidarsi sia alla Camera sia al Senato (ovvero il 62 % del totale dei 195 candidati).

Pallottoliere alla mano, infatti, il numero di candidature valide risulterebbe essere di 120, più le 12 di Montecitorio, più i 63 di Palazzo Madama, per un totale di 195 aspiranti membri del Cda.

Tre anni fa, furono in tutto 236 le candidature per il consiglio di amministrazione della Rai arrivate alla Camera e al Senato: 196 quelle inviate a Montecitorio e 169 quelle presentate a Palazzo Madama. E sono 129 quelle presentate contemporaneamente ai due rami del Parlamento. 

Poche le donne candidate al Cda: il 16 % del totale

Noi qui ci limitiamo a notare che, su 183 candidature del Senato, le donne sono soltanto 33, ovvero il 18 % del totale. Delle 132 candidature alla Camera, le donne sono 21 su 132, ovvero il 16 %. Modeste quote percentuali, in entrambi i casi.

In questo caso, la logica da “quota rosa” sembra essere demotivata dalla modesta partecipazione di donne a questa procedura pubblica.

La sfiducia delle donne è forse così intensa da far passare la voglia anche soltanto di partecipare, nella coscienza della prevalenza maschile nell’intrapresa?!

In ogni caso, la procedura – al di là della “fuga di informazioni” (da giornalista, come criticare?!) e di un qual certo ritardo (incomprensibile) con cui stanno procedendo gli uffici di Camera e Senato – si conferma per quella che purtroppo è: in totale assenza di una minima chance di comparazione, l’eletta schiera verrà decisa, ancora una volta, nelle segrete stanze delle segreterie di partito

No audizioni di fronte alla Vigilanza. No dichiarazioni programmatiche. No questionario. Quest’ultima semplice opzione era stata fatta propria da “Key4biz” il 2 luglio 2018 in occasione delle elezioni di allora (vedi “Key4biz” del 1° aprile 2021, “Rai, pubblicato l’avviso per le autocandidature al Cda Rai. Ma nessuna innovazione”)

Nulla di nulla.

Curricula in libertà, qualificati professionisti e simpatici dilettanti allo sbaraglio: carta straccia telematica…

Non una “idea di Rai” (una!) è stata sollecitata.

In argomento, Michele Santoro si è espresso così, in un’intervista curata da Maria Berlinguer sul quotidiano “La Stampa” di oggi: “io, questa volta, non ho presentato neanche il curriculum, perché è un’ipocrisia e mi fa schifo che ci siano procedure trasparenti e poi si proceda a scegliere senza un dibattito pubblico. Draghi? Il governo dei migliori? Draghi è un migliore sicuramente ma nel governo c’è tutto l’universo dei soliti politici mediocri”. E conclude, ironicamente: “ho sentito parlare di Masi… se Draghi lo nomina, mi vado a incatenare”.

In effetti, si conferma così, una volta ancora, una triste deriva della democrazia, non soltanto mediale, del nostro Paese. Trasparenza a metà. Ipocrisia di Stato. Una beffa alla tecnocrazia ed alla meritocrazia. Partitocrazia allo stato puro.

Nota: questo articolo è stato chiuso alle ore 16 di mercoledì 5 maggio 2021. ]

Clicca qui, per l’elenco in bozza dei candidati che hanno inviato il cv alla Camera dei Deputati, entro il previsto termine del 30 aprile 2021

Clicca qui, per l’elenco in bozza dei candidati che hanno inviato il cv al Senato della Repubblica, entro il previsto termine del 30 aprile 2021

L’elenco dei 194 candidati (tra Camera e Senato)

  1. Afeltra Giuseppe
  2. Agnes Simona
  3. Alfonso Roberto
  4. Amen Roberto
  5. Amici Raffaele
  6. Angelini Fabio Giuseppe
  7. Annibaletti Luca
  8. Arduini Roberto
  9. Aricò Ruggiero
  10. Artesi Luca
  11. Astarita Raimondo
  12. Bacchini Isabella Maria
  13. Badii Roberto
  14. Barberi Giuliana
  15. Barca Flavia
  16. Bauzone Gianluca
  17. Belli Fabio
  18. Benassi Benito
  19. Benedetti Maurizio
  20. Benedetti Ciampi Arrigo
  21. Benedetto Giuseppe
  22. Berbenni Stefania
  23. Bergami Andrea
  24. Bergonzi Marco
  25. Brachino Claudio
  26. Bria Francesca
  27. Bucci Alessandra
  28. Caberlotto Marco
  29. Camiglieri Tullio
  30. Cannizzaro Fabrizio
  31. Cerasola Gianluca
  32. Chiovari Lia 3
  33. 3. Cicu Salvatore
  34. Collia Angela
  35. Costa Gianroberto Stefano
  36. Costanzo Pasquale
  37. Cuppi Stefano
  38. D’Alessandro Giovanni
  39. d’Alessandro Luca
  40. D’Ambrosio Maria
  41. Damiani Pasqualino
  42. De Biasio Igor
  43. De Fusco Luca
  44. Del Conte Roberto
  45. del Grosso Remigio
  46. Del Re Andrea
  47. Della Vista Euclide Donato
  48. Di Ciommo Francesco
  49. di Majo Alessandro
  50. di Majo Luigi
  51. Di Marco Vito
  52. Di Tullio Ugo
  53. Donnarumma Gregorio
  54. Fabiani Mario
  55. Falco Domenico
  56. Favale Paolo
  57. Ferrario Tiziana
  58. Ferraro Antonio
  59. Fiorenza Giorgio
  60. Formisano Salvatore
  61. Galoppi Giovanni
  62. Gattola Matteo
  63. Gaudenzi Asinelli Ugo
  64. Gavrila Mihaela
  65. Genala Barbara Maria Grazia
  66. Gerolimetto Bruno
  67. Ghisolfi Alessio
  68. Giannone Alessio
  69. Girelli Federico
  70. Gisotti Roberta
  71. Giudici Marco
  72. Giuffré Felice
  73. Gramigni Massimo
  74. Grasso Nicola
  75. Greco Fernando
  76. Grottola Emidio
  77. Guido Riccardo
  78. Innocenzi Botti Giancarlo
  79. Lamberti Armando
  80. La Torre Mario
  81. Liberto Giuseppe Maria
  82. Lignola Michele
  83. Liofredi Massimo
  84. Lo Foco Michele
  85. Lombardi Danilo
  86. Lucci Filippo
  87. Luongo Francesco
  88. Madoni Simone
  89. Magro Anna Maria Franca
  90. Maietta Angelo
  91. Malena Mauro
  92. Maletti Pier Alberto
  93. Maniscalco Alessandro
  94. Marazziti Mario
  95. Marchioni Paolo
  96. Marino Jessica
  97. Marzo Massimiliano
  98. Mascolo Vincenzo
  99. Masi Alessandro
  100. Masi Mauro
  101. Massa Fabiana
  102. Mastrofini Fabrizio
  103. Mastrogiovanni Maria Luisa
  104. Mastronardi Roberto
  105. Matano Ennio
  106. Matteucci Franco
  107. Mattiacci Alberto
  108. Mavellia Adriana
  109. Mazzi Gualtiero
  110. Mazzoni Riccardo
  111. Mazzuca Giancarlo
  112. Melillo Muto Gianluca
  113. Menichini Stefano
  114. Michelotti Alessandro
  115. Miele Giovanni
  116. Miluccio Francesco
  117. Minoli Giovanni
  118. Molinari Enrico
  119. Monardo Domenico
  120. Musso Stefano
  121. Napoli Salvatore
  122. Nava Cinzia
  123. Nerelli Dilvio
  124. Nicotra Ida Angela
  125. Nocera Marco
  126. Notarangelo Bernardo Lucio
  127. Oddi Alessandro
  128. Oliveri Arturo Maria Domenico
  129. Palma Antonio
  130. Palmieri David Furio
  131. Palmizio Elio Massimo
  132. Paoloni Mauro
  133. Papini Bianca
  134. Pasquariello Giovanni
  135. Patruno Paolo
  136. Pavone Barbara
  137. Peluso Lorenzo
  138. Perna Armando
  139. Perretti Fabrizio
  140. Pertici Andrea
  141. Petroccione Flavio
  142. Petrucci Michele
  143. Pezzino Adriano
  144. Poddighe Stefano Romeo
  145. Poggioni Pier Paolo
  146. Polieri Pietro
  147. Politi Giuseppe
  148. Puccio Anna
  149. Purinan Alexandro
  150. Razzante Ruben
  151. Reale Paolo
  152. Ricci Camillo
  153. Ricci Paolo
  154. Rizzi Antonella
  155. Rossetto Giuseppe
  156. Rossi Giampaolo
  157. Russotto Giampiero
  158. Russotto Maria Lucetta
  159. Sala Alberto
  160. Sala Marianna
  161. Sammarco Pieremilio
  162. Sangiorgi Giuseppe
  163. Sannito Marta
  164. Sarullo Aldo
  165. Sbampato Giorgio
  166. Scarrone Danilo
  167. Schiavazzi Pietro
  168. Sciancalepore Giovanni
  169. Sedazzari Stefano
  170. Severini Paola
  171. Sica Salvatore
  172. Silvestri Daniele
  173. Soriga Giovannapaola
  174. Sormani Roberto
  175. Spingardi Roberto
  176. Strazzullo Francesco
  177. Tagliafico Daniela
  178. Tedone Domenico
  179. Tomaselli Antonio
  180. Tommasetti Aurelio
  181. Torrese Gennaro
  182. Tosolini Marco Maria
  183. Tres Alessio
  184. Valfrè Maurizio
  185. Valle Gianluca
  186. Ventura Walter
  187. Vessa Maurizio
  188. Vessia Antonio
  189. Vigevani Giulio Enea
  190. Vignali Marco
  191. Vigorelli Pier Lombardo
  192. Vistarini Carla
  193. Zaccone Teodosi Angelo
  194. Zanelli Pietro